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Puoi avere il miglior business model, il brand più riconosciuto e una pipeline commerciale piena… ma basta una porta aperta al posto sbagliato per perdere tutto.

Nel mondo degli scacchi, anche il giocatore più esperto può perdere la partita con una singola mossa sbagliata. Similmente, nell’arena della sicurezza aziendale, i CEO – pur essendo strateghi brillanti nel business – possono commettere errori fatali che espongono l’intera organizzazione a rischi significativi.

Questa analogia con gli scacchi non è casuale: come nel gioco regale, la sicurezza fisica aziendale richiede visione d’insieme, pianificazione strategica e la capacità di anticipare le mosse dell’avversario. In entrambi i contesti, proteggere il “re” (gli asset critici aziendali) è l’obiettivo primario, e una difesa inadeguata può portare rapidamente allo “scacco matto”.

Analizziamo i cinque errori critici che i CEO commettono nella gestione della sicurezza fisica, paragonandoli alle mosse perdenti in una partita di scacchi ad alto livello.

 

Errore #1: Considerare la Sicurezza un Costo Anziché un Investimento Strategico

La Torre Sacrificata

Nel gioco degli scacchi, sacrificare una torre per risparmiare una mossa può sembrare efficiente nel breve termine, ma spesso compromette la posizione a lungo termine. Allo stesso modo, quando i CEO considerano i budget per la sicurezza come spese da tagliare anziché investimenti strategici, stanno essenzialmente sacrificando una delle loro difese più potenti.

Un CEO di una media azienda manifatturiera decise di tagliare il budget per l’aggiornamento dei sistemi di controllo accessi, considerandolo “non essenziale” durante una fase di contenimento dei costi. Sei mesi dopo, un furto di attrezzature del valore di €200.000 – facilmente prevenibile con i sistemi moderni che erano stati proposti – dimostrò quanto fosse miope quella decisione.

Lezione strategica: La sicurezza non è un centro di costo ma un asset strategico che protegge il valore aziendale. Come nel gioco degli scacchi, dove ogni pezzo ha un valore difensivo oltre che offensivo, i sistemi di sicurezza rappresentano un investimento nella resilienza e continuità operativa dell’organizzazione.

 

Errore #2: Delegare Completamente Senza Supervisione Strategica

L’Abbandono della Scacchiera

Immaginare un giocatore di scacchi che, dopo aver impostato la strategia iniziale, deleghi completamente il resto della partita a un assistente senza mai verificare l’evoluzione del gioco. Quest’approccio è destinato al fallimento, proprio come quando i CEO delegano interamente la sicurezza fisica a reparti tecnici senza integrarla nella visione strategica complessiva.

Un esempio emblematico è quello di un’azienda tecnologica in rapida crescita, dove il CEO considerava la sicurezza fisica “questione del facility management”. Questa disconnessione portò a decisioni contradditorie: mentre l’azienda investiva milioni in cybersecurity, lasciava i server fisici in aree facilmente accessibili da personale non autorizzato e visitatori.

Lezione strategica: Come un grande maestro di scacchi mantiene sempre il controllo strategico pur delegando analisi specifiche, il CEO deve mantenere la supervisione della sicurezza fisica come componente integrata della strategia aziendale. La sicurezza efficace richiede allineamento con gli obiettivi di business, la cultura organizzativa e le priorità strategiche.

 

Errore #3: Non Promuovere una Cultura della Sicurezza

I Pedoni Trascurati

Nel gioco degli scacchi, i pedoni sono spesso sottovalutati, eppure una struttura di pedoni solida è fondamentale per qualsiasi strategia vincente. Similarmente, i dipendenti – dal receptionist al manager di medio livello – rappresentano la prima linea di difesa nella sicurezza fisica aziendale.

Una grande catena alberghiera aveva investito in sistemi di sicurezza all’avanguardia, ma il CEO non aveva mai promosso una cultura della consapevolezza sulla sicurezza. Il risultato? Dipendenti che tenevano porte di emergenza bloccate per comodità, badge prestati tra colleghi, e visitatori che vagavano incontrollati per aree riservate. Tutti i costosi investimenti tecnologici furono vanificati da comportamenti umani non allineati.

Lezione strategica: Come i pedoni ben posizionati creano una difesa impenetrabile, i dipendenti consapevoli e responsabilizzati formano il perimetro di sicurezza più efficace. Il CEO deve essere il primo ambasciatore della cultura della sicurezza, dimostrando con azioni concrete (rispettando personalmente i protocolli, riconoscendo comportamenti virtuosi) che la sicurezza è un valore aziendale fondamentale.

 

Errore #4: Reagire Anziché Prevenire

Lo Scacco Non Previsto

Un giocatore di scacchi reattivo, che risponde solo alle mosse dell’avversario senza un piano proattivo, raramente vince contro un avversario che pensa tre mosse avanti. Allo stesso modo, i CEO che implementano misure di sicurezza solo dopo incidenti o violazioni si trovano costantemente in posizione difensiva.

Una catena di negozi al dettaglio implementò sistemi di videosorveglianza avanzati solo dopo aver subito una serie di rapine. Un’analisi successiva rivelò che segnali premonitori erano visibili mesi prima: piccoli furti in aumento, comportamenti sospetti ricorrenti, vulnerabilità evidenti nei protocolli di gestione contante. Un approccio preventivo basato sull’analisi del rischio avrebbe potuto evitare perdite significative.

Lezione strategica: Nel gioco degli scacchi, la capacità di prevedere e prevenire le minacce distingue i maestri dai principianti. Analogamente, i CEO efficaci adottano un approccio proattivo alla sicurezza, basato su:

    • Valutazioni del rischio regolari e approfondite
    • Monitoraggio continuo di indicatori e tendenze
    • Anticipazione di minacce potenziali legate a cambiamenti nel business o nell’ambiente esterno
    • Investimenti preventivi in aree di vulnerabilità identificate

Errore #5: Trascurare l’Aggiornamento delle Misure di Sicurezza

La Strategia Obsoleta

Un giocatore di scacchi che utilizza sempre le stesse aperture e strategie diventa prevedibile e vulnerabile. Allo stesso modo, i sistemi di sicurezza fisica non aggiornati perdono efficacia contro minacce in evoluzione.

Un’azienda farmaceutica continuava a utilizzare un sistema di controllo accessi installato 15 anni prima, nonostante i ripetuti avvertimenti del responsabile sicurezza sulla sua vulnerabilità. Il CEO considerava l’aggiornamento “non prioritario” finché un ex dipendente non riuscì a entrare in aree sensibili utilizzando tecniche semplici per clonare badge obsoleti, causando un incidente che compromise ricerche proprietarie dal valore inestimabile.

Lezione strategica: Come nel gioco degli scacchi, dove le strategie evolvono costantemente e i giocatori studiano continuamente nuove varianti, la sicurezza fisica richiede aggiornamento continuo. Le minacce evolvono, le tecnologie migliorano, e rimanere statici significa diventare vulnerabili. I CEO devono garantire:

    • Revisione periodica dell’efficacia delle misure di sicurezza esistenti
    • Aggiornamento tecnologico pianificato come parte del ciclo di vita dei sistemi
    • Formazione continua del personale su nuove minacce e contromisure
    • Benchmarking con standard di settore e best practices in evoluzione

Conclusione: La Visione del Grande Maestro

Nella sicurezza fisica aziendale, come negli scacchi, la differenza tra vittoria e sconfitta spesso non sta nelle singole mosse ma nella visione d’insieme. I CEO che evitano questi cinque errori critici adottando un approccio strategico, integrato e proattivo alla sicurezza fisica trasformano una potenziale vulnerabilità in un vantaggio competitivo.

La vera maestria nella gestione della sicurezza aziendale sta nel comprendere che, come negli scacchi, non si tratta solo di proteggere il re (gli asset critici), ma di creare una posizione complessiva così solida che l’avversario non veda nemmeno l’opportunità di attaccare.

In un mondo dove le minacce fisiche si evolvono e si intrecciano sempre più con quelle digitali, i CEO che considerano la sicurezza fisica una priorità strategica, integrata nella governance aziendale e nella cultura organizzativa, non stanno solo proteggendo il presente dell’azienda, ma stanno costruendo le fondamenta per un futuro resiliente e sostenibile.

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