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In un contesto aziendale sempre più complesso e interconnesso, parlare di sicurezza fisica non significa più soltanto difendere asset materiali o monitorare gli accessi. Oggi, proteggere un’organizzazione significa anche saper cogliere i segnali nascosti di disagio, tensione o potenziale conflitto tra le persone che vi lavorano. Ed è proprio qui che HR Manager e Security Manager devono iniziare a lavorare fianco a fianco.

 

Quando il disagio diventa un rischio reale

Piccoli episodi di frustrazione ignorata, micro-conflitti tra colleghi, uso scorretto di permessi o attrezzature, atteggiamenti ostili che si protraggono nel tempo: sono segnali che, se sottovalutati, possono trasformarsi in vere e proprie minacce per l’ambiente aziendale.

Non si tratta solo di benessere organizzativo, ma di sicurezza operativa. Le cronache aziendali degli ultimi anni contano numerosi casi in cui tensioni interne sono sfociate in atti di ritorsione, sabotaggio, furti interni o abusi dei sistemi informativi e logistici. In alcuni casi, si sono verificati incidenti fisici o minacce al personale.

Questi episodi non accadono all’improvviso. Accadono perché non li si è visti arrivare.

 

La collaborazione tra HR e Security: un’alleanza indispensabile

Per troppo tempo, il mondo della sicurezza fisica e quello delle risorse umane hanno lavorato su binari separati. Oggi questo approccio non è più sostenibile.

I Security Manager possono disporre di tecnologie e strumenti avanzati per il controllo accessi, la videosorveglianza intelligente, l’analisi comportamentale. Ma senza il supporto delle HR, questi segnali rimangono “freddi”.

Allo stesso modo, gli HR Manager spesso raccolgono segnalazioni di disagio, episodi critici o comportamenti anomali che, se incrociati con i dati di security, potrebbero rappresentare un valido strumento di prevenzione.

Un protocollo condiviso per la gestione delle segnalazioni, una procedura di escalation chiara e il confronto periodico tra Security e HR sono passi fondamentali verso una vera sicurezza integrata, anche dal punto di vista umano.

 

Tecnologie e processi da integrare

Per anticipare e prevenire i rischi, le aziende devono dotarsi di un ecosistema che combini tecnologia, dati e processi. Ecco alcune soluzioni concrete:

    • Monitoraggio integrato accessi e presenze: identificare pattern insoliti di comportamento (entrate notturne, accessi in aree non autorizzate, assenze ripetute)
    • Analisi dei comportamenti tramite videosorveglianza intelligente: rilevare posture, gesti o interazioni potenzialmente ostili
    • Uso di AI per incrociare dati HR e dati security: per esempio, identificare un calo di performance in un team e collegarlo a comportamenti anomali nella zona produttiva
    • Sistema di segnalazione interna (whistleblowing) attivo, riservato e gestito in sinergia tra HR e Security
    • Formazione congiunta per HR e Security su “soft signals” e segnali d’allarme psicologico/comportamentale

 

Una nuova cultura della sicurezza “relazionale”

Quello che emerge con forza è che la sicurezza fisica non può più essere vista solo come un insieme di barriere, badge o telecamere. Deve diventare un elemento culturale che permea l’intera organizzazione.

Questo significa:

    • educare tutti i livelli aziendali all’osservazione consapevole dei segnali deboli
    • rafforzare la fiducia dei dipendenti nei confronti del sistema sicurezza
    • garantire un equilibrio tra sorveglianza e rispetto della privacy
    • costruire ambienti di lavoro dove le persone si sentano protette, non controllate

 

Conclusione: sicurezza e benessere camminano insieme

I conflitti interni non sono solo una questione HR. Sono un problema di sicurezza e continuità operativa. Ignorarli significa esporsi a rischi reputazionali, legali e organizzativi.

Le aziende più evolute hanno già compreso che il confine tra “safety” e “security” si fa sempre più sottile. Investire in una cultura della sicurezza fisica che sappia includere il fattore umano non è solo una scelta di valore, ma una decisione strategica.

Il futuro della sicurezza aziendale passa dalla collaborazione. E il primo passo è mettere intorno allo stesso tavolo chi, oggi, spesso non parla abbastanza: HR e Security.

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