Fino a pochi anni fa, la sicurezza fisica e quella informatica erano gestite come due universi separati. Da un lato, vigilanza, telecamere, accessi. Dall’altro, firewall, antivirus, password e crittografia.
Ma oggi, con l’adozione di tecnologie digitali nei sistemi di sicurezza fisica (telecamere IP, controllo accessi cloud, IoT, AI, PSIM), questi due mondi si stanno convergendo rapidamente.
Eppure, in molte aziende, la convergenza è più una sfida che una realtà.
In questo articolo ti spieghiamo perché l’integrazione tra physical e cybersecurity è ormai necessaria, quali sono i rischi reali da evitare, e come costruire un modello operativo integrato che funzioni per davvero.
Perché sicurezza fisica e cybersecurity non possono più essere separate
Quando i sistemi fisici diventano “smart”, diventano anche vulnerabili a minacce digitali.
Ecco alcuni esempi concreti:
-
- Una telecamera IP può essere hackerata se non aggiornata, offrendo a un attaccante una vista diretta sugli impianti.
- Un sistema di controllo accessi in cloud può essere manipolato per disattivare varchi o alterare i log.
- I dati degli eventi fisici (accessi, allarmi, movimenti) vengono archiviati su server e quindi esposti agli stessi rischi dei dati informatici.
In parallelo, i criminali informatici cercano di compromettere fisicamente la rete (es. accedendo a una sala CED) o usare attacchi fisici per installare malware tramite chiavette USB o accessi abusivi.
Non si tratta solo di efficienza. Si tratta di sopravvivenza operativa.
I rischi reali della mancata convergenza
Quando sicurezza fisica e IT non collaborano, si aprono “zone grigie” che sono il paradiso degli attaccanti. Ecco i rischi più diffusi:
- Infrastrutture esposte
Molte telecamere, badge o sensori comunicano su reti non segmentate o poco protette, spesso senza cifratura o autenticazione forte. Possono essere punti di ingresso per un attacco informatico.
- Eventi scollegati tra loro
Un alert fisico (porta forzata, tentato accesso) può non essere correlato a un attacco informatico simultaneo se i due sistemi non dialogano. Questo allunga i tempi di risposta e complica le indagini.
- Responsabilità frammentate
In caso di incidente, nessuno sa chi deve intervenire: l’IT o la security fisica? Questo ritardo può costare caro in termini di danni, reputazione e sanzioni.
- Compliance compromessa
Molte normative (es. GDPR, ISO 27001, NIS2) richiedono una gestione olistica della sicurezza. Se la parte fisica non è protetta adeguatamente o non è documentata, si rischiano multe e contenziosi.
Come creare una convergenza operativa efficace
- Governance condivisa
Serve una cabina di regia che unisca IT, sicurezza fisica, compliance e direzione.
Un comitato sicurezza integrata può aiutare a definire policy comuni, obiettivi trasversali, e processi condivisi.
- Infrastrutture sicure by design
Ogni dispositivo fisico connesso deve rispettare le stesse regole dell’IT:
-
- password sicure
- aggiornamenti firmware regolari
- crittografia dei dati
- segmentazione delle reti
- monitoraggio continuo delle connessioni
- Sistemi integrati (PSIM + SIEM)
Collegare la piattaforma fisica (PSIM) con quella informatica (SIEM) consente di:
-
- correlare eventi (es. accesso fisico + login da IP sospetto)
- attivare automatismi di blocco o alert
- generare report unificati per audit e compliance
- Procedure coordinate
Le risposte agli incidenti devono essere uniche. Non due piani di risposta separati, ma un solo playbook, che tenga conto di attacchi ibridi (fisici + informatici) e definisca chi fa cosa.
- Formazione trasversale
Chi si occupa di IT deve capire la sicurezza fisica, e viceversa.
Serve una cultura della sicurezza condivisa.
Formazione, simulazioni e tabletop exercise devono coinvolgere entrambi i team.
Conclusione: una sola sicurezza, per un solo rischio
Nella realtà, un attacco non è mai solo “cyber” o solo “fisico”.
È ibrido, silenzioso e trasversale.
Ecco perché oggi la convergenza tra cybersecurity e sicurezza fisica non è una scelta tecnica, ma una scelta strategica.
Solo integrando governance, tecnologie, competenze e dati possiamo costruire aziende più resilienti, intelligenti e protette.
Non due team. Una sola sicurezza.
Commenti Recenti