di Alessio Arrigoni – Redazione BitMat
A seguito di una recente sentenza sarebbe meglio non usare più l’account aziendale per motivi personali – 23/2/2016
È notizia di qualche settimana fa la sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo che rende legittimo il licenziamento di un dipendente, da parte del datore di lavoro, per l’uso della mail aziendale per scopi privati e non legati all’attività professionale.
Nello specifico, un cittadino rumeno è stato licenziato in quanto si è scoperto che utilizzava la mail aziendale per le comunicazioni private. A seguito del licenziamento il lavoratore ha fatto ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo perché a suo dire è stata violata la privacy. Purtroppo per lui, il licenziamento è legittimo, in quanto il controllo è nato a seguito di una verifica della produttività del dipendente.
Ora lo scenario che si apre a seguito di questa sentenza è la libertà, per un’azienda, di sorvegliare e spiare le email inviate dal dipendente se questi utilizza l’account di posta elettronica aziendale.
Purtroppo è pratica piuttosto diffusa quella di utilizzare la mail aziendale anche per comunicazioni private. Ora a seguito di questo episodio chissà che non ci sia un cambio di abitudine, per non rischiare un licenziamento o un richiamo da parte del proprio datore di lavoro.
Ma come fa il datore a sapere quali email inviamo e a chi? Ovviamente controllando la casella di posta e spiando le email inviate dai dipendenti, privando loro della privacy sulle comunicazioni…
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