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In che modo la NIS2 impatta sulla Sicurezza Fisica delle aziende?

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La direttiva NIS2 non si limita solo alla sicurezza informatica, ma ha implicazioni anche per la sicurezza fisica delle aziende, specialmente per quelle che gestiscono infrastrutture critiche e servizi essenziali. Vediamo come le due aree si interconnettono:

  1. Protezione delle infrastrutture fisiche

Molte aziende operano in settori dove i sistemi fisici e digitali sono strettamente collegati. Ad esempio, negli impianti di energia, trasporti, o nelle reti di telecomunicazioni, un attacco informatico può avere conseguenze dirette sulle infrastrutture fisiche. La direttiva NIS2 richiede alle aziende di garantire una protezione integrata di entrambi gli ambiti, poiché la compromissione di uno potrebbe avere un impatto sull’altro.

Esempio:

Un attacco informatico a un sistema di controllo industriale (ICS) potrebbe disabilitare un impianto di produzione o creare blackout energetici. Questo mette in pericolo sia l’operatività dell’infrastruttura fisica sia la sicurezza delle persone che lavorano in questi impianti.

  1. Resilienza operativa

La direttiva NIS2 spinge le aziende a garantire la continuità operativa in caso di incidenti. La sicurezza fisica è parte integrante della resilienza generale. Un piano di risposta agli incidenti dovrebbe includere non solo il ripristino dei sistemi informatici, ma anche la sicurezza del personale, delle strutture fisiche e delle risorse critiche.

Esempio:

In un’azienda di trasporti, la compromissione di sistemi informatici potrebbe portare alla paralisi di interi hub logistici. La sicurezza fisica del personale e la gestione delle risorse in loco diventano quindi essenziali per evitare il caos e proteggere l’integrità delle operazioni.

  1. Accesso ai dati e ai sistemi fisici

La gestione degli accessi è un punto chiave della sicurezza sia informatica che fisica. La NIS2 richiede che le aziende implementino rigorose politiche di controllo degli accessi non solo per i dati digitali, ma anche per l’accesso fisico ai server, ai centri dati e alle infrastrutture sensibili. Le aziende devono garantire che solo personale autorizzato possa entrare in determinate aree e utilizzare determinate attrezzature.

  1. Integrazione tra IT e OT (Operational Technology)

Un altro aspetto cruciale è la crescente interdipendenza tra IT (Information Technology) e OT (Operational Technology). Molte infrastrutture fisiche, come impianti industriali o reti elettriche, sono gestite da sistemi digitali. La direttiva NIS2 prevede che le aziende rafforzino la sicurezza di questi sistemi per evitare che attacchi informatici possano danneggiare fisicamente le infrastrutture o interrompere i servizi essenziali.

Esempio:

Un cyberattacco su una rete di OT in una fabbrica può manipolare macchinari, causando incidenti fisici, guasti e danni materiali. La protezione degli ambienti fisici deve quindi andare di pari passo con la sicurezza informatica.

  1. Coordinamento tra squadre di sicurezza

La NIS2 incoraggia una collaborazione tra i team di sicurezza IT e quelli di sicurezza fisica. Gli incidenti di sicurezza fisica possono influenzare la sicurezza informatica e viceversa, quindi è fondamentale che le squadre siano allineate nelle strategie di prevenzione e risposta agli attacchi.

Esempio:

In caso di un attacco informatico, potrebbe essere necessario limitare l’accesso fisico a determinate strutture per evitare danni o interferenze. Allo stesso tempo, un’intrusione fisica in un data center potrebbe compromettere i sistemi IT, richiedendo una risposta coordinata da entrambe le squadre.

Conclusione

La sicurezza fisica e quella informatica sono strettamente connesse nel mondo di oggi, soprattutto nelle aziende che operano in settori critici. La direttiva NIS2 rafforza questa relazione, spingendo le imprese a considerare entrambe le dimensioni come parte integrante di una strategia di sicurezza più ampia e coordinata, dove la protezione dei sistemi digitali e fisici è cruciale per garantire la continuità e la resilienza operativa.

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