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Un viaggio di routine si può trasformare nel vostro incubo peggiore

Il vostro direttore commerciale scompare in un viaggio per un contratto di vendita internazionale. Non ha più risposto alle sue e-mail nell’ultima settimana, la sua segreteria telefonica è piena e ha perso il suo volo di ritorno. I media riprendono la storia, il valore delle azioni crolla e sul posto di lavoro il morale raggiunge un minimo storico. Poi si scopre che c’è il rischio d’affrontare accuse penali.

Obbligo dell’azienda a proteggere il personale all’estero

La giurisprudenza della Suprema Corte, Cass. pen., sez. IV, 5 Febbraio 2014, n. 2626, evidenzia che “seppure è vero che l’art. 2087 c.c. non introduce una responsabilità oggettiva del datore di lavoro, è altrettanto vero che, per la sua natura di norma di chiusura del sistema di sicurezza, esso obbliga il datore di lavoro non solo al rispetto delle particolari misure imposte da leggi e regolamenti in materia anti infortunistica, ma anche all’adozione di tutte le altre misure che risultino, secondo la specificità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, necessarie a tutelare l’integrità fisica dei lavoratore. Fatti salvi i casi di comportamenti o atti sproporzionati ed imprevedibili del lavoratore medesimo, ma non di colpa di quest’ultimo.

In sostanza, le norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, concepite per impedire l’insorgenza di situazioni pericolose, sono fatte per tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti derivanti dalla sua disattenzione. Ma anche da quelli dovuti ad imperizia, negligenza ed imprudenza dello stesso, con la conseguenza che il datore di lavoro è sempre responsabile dell’infortunio subito dal lavoratore, sia quando ometta di adottare le idonee misure protettive, sia quando non accerti e vigili che queste misure vengano effettivamente usate dal dipendente.

L’espansione dei mercati e la progressiva internazionalizzazione delle aziende determinano l’esigenza di inviare sempre più spesso lavoratori all’estero e di gestire le tematiche di sicurezza legate alle particolari condizioni contrattuali più diffuse, che sono:

  • il lavoro distaccato presso sedi estere;
  • l’attività in appalto svolta presso un committente estero;
  • la trasferta o la missione all’estero.

Se le aziende non soddisfano questo obbligo di protezione, possono essere dichiarate penalmente e finanziariamente responsabili ai sensi del codice penale . Nei casi più estremi, l’azienda può affrontare multe salate e i dirigenti possono anche affrontare cause personali.
Se una società si trova ad affrontare accuse penali, il tribunale analizzerà il livello di rischio affrontato dal lavoratore, che dipende dal luogo e dal momento in cui era in viaggio. La Corte quindi prende in considerazione quali procedure la società ha messo in atto per mitigare questo rischio, come ad esempio l’analisi del rischio nel luogo di destinazione, la formazione del lavoratore, la creazione di un sistema di comunicazione e lo sviluppo di procedure di emergenza. Sulla base di questi fattori, il giudice dovrà stabilire se le azioni della società erano “adeguate”.

Se si va in luoghi abbastanza stabili e sicuri in cui c’è un rischio molto basso, è sufficiente dare al lavoratore i consigli di base e di orientamento e mettere in atto un sistema di monitoraggio e avvertimento nel caso che la situazione subisca un cambiamento. Ma l’invio di un dipendente in un luogo ad alto rischio senza un’analisi preventiva di tale rischio e senza un’adeguata formazione agli interessati, non sarebbe visto come un’azione “adeguata”.
Il primo passo per garantire che la vostra azienda soddisfi l’obbligo di tutela è quello di completare una valutazione del rischio paese. Se non viene fatta un’analisi del rischio nel paese in cui si opera, o non la si tiene aggiornata, non si ha mai la certezza di mettere al riparo la propria responsabilità oggettiva nei confronti del lavoratore.

Gli aspetti più rilevanti legati al distacco o all’invio all’estero di un lavoratore, che emergono dal combinato disposto di alcuni dispositivi di legge e dalla recente giurisprudenza, sono così riassumibili:

  • il datore di lavoro che distacca o invia un lavoratore all’estero è responsabile anche sotto il profilo della salute e della sicurezza.
  • il datore di lavoro deve valutare i rischi specifici legati alle attività svolte all’estero, considerando anche i fattori ambientali, biologici (patologie), logistici e legati all’uso di mezzi, socio-politici e connessi a criminalità e delinquenza.
  • il datore di lavoro deve accertarsi preventivamente della sussistenza di adeguate condizioni di sicurezza (anche mediante un sopralluogo o attraverso una società specializzata con presenza in loco ).

Le misure conseguenti necessarie per tutelare la sicurezza sono:

  • acquisire informazioni attendibili e pertinenti sulle aree ove sono inviati i lavoratori e sulle attività svolte;
  • acquisire informazioni attendibili e pertinenti in particolare sulle condizioni legate a salute e sicurezza;
  • formare i lavoratori;
  •  sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria;
  • prevedere una gestione delle situazioni di emergenza;
  • aggiornare con continuità la valutazione dei rischi con la parte dedicata al lavoro all’estero e definire le misure necessarie tenendole aggiornate.

Bisogna comunque tenere sempre presente che la raccolta dei dati e delle informazioni non è sufficiente senza un’analisi che ne interpreti correttamente il significato. Il servizio di Analisi Rischio Paese è adeguato quando è costituito da una valutazione preliminare di rischio, cosiddetta Rapporto di Vulnerabilità con cadenza semestrale, una serie di Aggiornamenti con cadenza quindicinale e dei Bollettini di Allerta estemporanei per le criticità ad alto rischio, che includano la:

SITUAZIONE POLITICA: un’analisi della situazione politica attuale e delle principali criticità possibili. Le funzioni del Governo, le Istituzioni principali, le fazioni e i movimenti.

SITUAZIONE SOCIALE: un’analisi del tessuto sociale il cui scopo sarà quello di definire i livelli di convivenza, di sicurezza urbana, di prevenzione di fenomeni incresciosi spesso dovuti a incomprensioni culturali, le misure comportamentali da adottare e da evitare, oltre che a conoscere meglio i costumi di chi ci si troverà ad incontrare.

SITUAZIONE INFRASTRUTTURALE: una dettagliata elaborazione della situazione propria di porti e aeroporti, vie di comunicazione, ferrovie e linee fluviali, logistica di spostamenti e approvvigionamenti, aree disagiate, notizie e norme sul traffico, cantieri rilevanti, copertura telefonica e satellitare, permessi di guida e disponibilità di trasporti privati, speciali e dedicati.

SITUAZIONE MILITARE E DI PUBBLICA SICUREZZA: cenni sulla situazione militare e di polizia che spesso sono a stretto contatto con i contesti professionali. Eventuali permessi, limiti e divieti, aree a rischio, cenni di legislazione locale, valutazioni specifiche sulle necessità operative del cliente e aspetti in divenire.

SITUAZIONE METEO-GEOLOGICA: un quadro completo della situazione meteorologica e geologica, incluso uragani, vulcani e terremoti.

SITUAZIONE GIURIDICA: una valutazione generale sulla normativa relativa gli investimenti stranieri, la tutela del personale, la presenza di tali fattori sul suolo sovrano, le condizioni di sicurezza collaterale quali assicurazioni, assistenza sanitaria, adesione ad accordi internazionali e di reciprocità. Tale area, spesso ritenuta al di fuori di un quadro relativo alla Sicurezza, consente di avere sin da subito una visione prospettica di eventuali ostacoli nello svolgimento delle normali routine operative, prevenendo quindi ritardi e intoppi in sede locale ed evitando situazioni rischiose per il personale, i mezzi e le strutture.

SITUAZIONE SPECIFICA: una analisi trasversale su particolari necessità dei soggetti designati. Tale analisi potrà considerare dai limiti di rinnovabilità di alcuni visti, fino al reperimento/importazione di particolari farmaci salva vita. Dalla possibilità di agevolazioni locali con organizzazioni e istituzioni, fino alla possibilità di usufruire di particolari strumenti o benefici quali, ad esempio, auto blindata, trasporti aerei privati, accessi prioritari, etc.

Una guida per capire come mantenere il programma attivo e rilevante

Per proteggere il personale sui rischi nei paesi esteri è necessario avere una buona comprensione della vostra esposizione a tali rischi e mantenere il programma attivo e rilevante

Per approfondire l’argomento “Analisi Rischio Paese” clicca il bottone qui sotto e scarica l’eBook di Società Servizi Italia.

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